Laboratorio di Videomaking del Liceo scientifico "A. Vallisneri" di Lucca (2021)
Nella sequenza trattata il
protagonista, a cavallo insieme alla moglie, osserva da un’altura le
raccapriccianti scene di violenza attuate dai nazisti durante la deportazione
degli Ebrei in Polonia.
Come
tutto il film la sequenza è in bianco e nero. Il regista ha fatto questa scelta
affermando “L’olocausto fu vita senza luce. Per me il simbolo della vita è il
colore. Per questo un film che parla di olocausto non può essere che in bianco
e nero.” Spielberg tuttavia lascia nella scena analizzata del film un unico
particolare a colori, il cappotto rosso di una bambina ebrea che cammina per
strada e che riesce a sfuggire alla cattura, ma che il protagonista,
identificandola proprio grazie al cappotto,
ritroverà ferocemente uccisa. L’indumento rosso della bambina spicca
all’interno di un contesto monocromo alludendo all’ingiusto spargimento di
sangue.
PRIMO PIANO Oskar
Schindler, da un’altura, osserva turbato la scena di deportazione e violenza
nei confronti degli Ebrei che avviene in città. Il primo piano enfatizza il suo
turbamento.
CAMPO LUNGO
L'inquadratura dall’alto, corrisponde al punto di vista di Oskar
Schindler e mostra ciò che il protagonista sta osservando. È la prima inquadratura in
cui compare la bambina con il cappotto rosso. La bambina è appena
riconoscibile, ma il colore rosso la distingue dagli altri soggetti.
PRIMO PIANO L’inquadratura
si sposta su Emilie, la moglie di Oskar Schindler, facendoci cogliere,
attraverso un altro primo piano, che l’inquietudine è anche della donna.
FIGURA INTERA IN CAMPO MEDIO Al centro dell’inquadratura si trova la bambina con il cappotto rosso che cammina insieme alla folla dei deportati. Nell’inquadratura dove compariva per la prima volta era quasi irriconoscibile; con la figura intera il regista ci consente di identificarla con precisione, facendoci capire che Schindler e la moglie hanno puntato lo sguardo su di lei.
CAMPO LUNGO
In questa inquadratura la bambina con il cappotto rosso cammina da sola contro
corrente, riuscendo a sfuggire ai controlli dei soldati nazisti. Ancora una
volta Spielberg, attraverso la scelta di questa inquadratura, ci fa vedere come
il protagonista, nell’osservare le spietate scene che si mostrano da lontano ai
suoi occhi, continui a concentrarsi sulle mosse della bambina.
PRIMISSIMO PIANO La macchina da presa si concentra sullo sguardo di Oskar Schindler
attraverso un intenso primissimo piano. In questo modo il regista anticipa il
tragico episodio che sta compiendo sotto gli occhi dei due protagonisti.
CAMPO LUNGO Di nuovo l’inquadratura si allarga in un campo lungo (altro raccordo di sguardo) che mostra ciò che sta osservando Schindler dall’alto: la scena di una fucilazione di uomini ebrei, sullo sfondo della quale si intravede la bambina con il cappotto rosso. Una scena violenta ed estremamente drammatica perché questo atto non alcuna giustificazione. |
PRIMISSIMO PIANO L’inquadratura, attraverso un primissimo piano, torna su
Emilie, evidenziando la sua espressione atterrita e impotente. L’immagine
anticipa le parole della donna incapace ormai si sopportare tanto orrore:
“Andiamocene, per favore”.
PIANO AMERICANO I due protagonisti, dopo che Oskar ha dato l’ultimo sguardo
alla scena per seguire la bambina con il cappotto rosso, che ha visto entrare
in un portone, decidono di andarsene e l’immagine in movimento è rappresentata
attraverso un piano americano.
CAMPO TOTALE In questa scena diventa unica protagonista la bambina con il cappotto rosso che ha trovato rifugio in una casa. Qui il campo totale ci consente di cogliere interamente lo spazio angusto e devastato dove si è nascosta. |
PRIMISSIMO PIANO La sequenza si conclude con l’inquadratura che si stringe
sul primissimo piano della bambina con il cappotto rosso nascosta sotto un
letto, mettendone in rilievo il gesto di paura e lo sguardo sconsolato.
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