venerdì 6 gennaio 2017

Il romanzo di Tillie

Lavoro a cura di Andrea Zanini e Margherita Venturini della classe I^LC del Liceo Scientifico "A. Vallisneri" di Lucca, novembre 2016


Il romanzo di Tillie


Titolo originale: Tillie’s Punctured Romance

Produzione: Keystone, USA 1914

Regia: Mack Sennett

Sceneggiatura: Mack Sennett, tratta dalla commedia “Tillie’s Nightmare”

Interpreti: Marie Dressler (Tillie), Charles Chaplin, Mabel Normand (Mabel), Mack Swain (il padre di Tillie)

Durata: 38’ (6000 piedi)


Riassunto della trama:

Tillie è una giovane ma non avvenente ragazza di campagna, che incontra casualmente un vagabondo (Charlie Chaplin, non ancora nella sua maschera di Charlot). Questi si accorge che il padre di lei è molto ricco e per interesse inizia a corteggiare la ragazza.
Il vagabondo convince Tillie, maltrattata dal padre, a fuggire con lui portandosi dietro i soldi del padre. Arrivati in città, i due incontrano la vecchia fidanzata che il vagabondo aveva precedentemente abbandonato.

Il vagabondo raggira la povera Tillie, facendola ubriacare e rubandole i soldi, fuggendo poi con il malloppo in compagnia della sua vecchia ragazza.
Tillie ubriaca viene incarcerata, ma subito liberata quando si scopre che è nipote di un multimiliardario. Nel frattempo il vagabondo ha speso i soldi rubati in abbigliamento e, con la propria ragazza, appaiono formare ora una tipica coppia ricco borghese.

Nel frattempo Tillie trova un lavoro come cameriera in un ristorante.

Lo zio di Tillie, disperso su un ghiacciaio, scompare e viene dato per morto; quindi la sua eredità passa alla nipote Tillie. Charlie venendo a sapere dell’eredità lascia la sua morosa per sposarsi con la ricca Tillie. Dopo essersi sposato arriva la notizia che lo zio non è morto, quindi Tillie perde l’eredità e Charlie la lascia per tornare a vivere da solo. La rabbia di Tillie però non si fa attendere; la non più ricca ereditiera insegue il vagabondo e la ritrovata fidanzata per consumare la propria vendetta.
Alla fine il vagabondo viene abbandonato da entrambe le ragazze.

Rassegna stampa:

Il romanzo di Tillie, presentato tre settimane prima, è invece l’ultimo film in cui Chaplin sarebbe apparso sotto la direzione di un altro regista (eccettuate alcune brevi apparizioni straordinarie negli anni venti), il primo e l’ultimo il cui interpreta il ruolo di spalla per un’altra star: forse per questo motivo nella sua biografia liquida con poche parole il film, che pure doveva essere il suo primo lungometraggio e una tappa fondamentale nella crescita della sua popolarità. “è stato piacevole lavorare con Marie (Dressler), ma il film, mi pare, non era gran che, e fui ben felice di ritornare a dirigermi da solo”.
Primo lungometraggio comico nella storia del cinema (precedentemente nessuna comica, in nessun paese del Mondo, aveva superato un terzo dei  90 minuti di proiezione, equivalenti a sei rulli), il romanzo di Tillie può essere stato suggerito a Sennet dall’ambizione di rivaleggiare con il suo partner alla Triangle.  (da “Chaplin” di David Robinson)

Commento finale:

In una fase ancora embrionale nella formazione del personaggio di Charlot, Chaplin, qui diretto da Sennett, è ancora imbracato (come nelle ultime inquadrature) in sceneggiature e storie che non sono completamente sue. L'inseguimento finale, a tratti confuso, è di chiara matrice sennettiana. E’ interessante, semmai, la tratteggiatura del personaggio del vagabondo che qui è chiaramente un imbroglione sciupafemmine. Il cinismo del vagabondo si ritroverà in Monsieur Verdoux dove la misoginia chapliniana raggiungerà le vette più alte. La punizione finale del vagabondo (condotto via dai poliziotti mentre le due donne raggirate sembrano aver trovato una comune solidarietà) ricompone l’happy end nella direzione classica del malfattore punito (e della vittoria dell’eroina); resta però il personaggio chapliniano nella galleria degli Charlot più perfidi e arrivisti che possiamo ricordare. (Pier Dario Marzi)




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